Burnout: significato, cause e sintomi
Quella da burnout lavorativo è una sindrome sempre più diffusa che può portare alla depressione cronica.
Sebbene l’invecchiamento sia un fatto del tutto normale, legato alla biologia degli esseri viventi, è di fondamentale importanza invecchiare in modo attivo e responsabile. Le strategie di medicina anti-età non riguardano soltanto l’aspetto fisico, esteriore della persona ma coinvolgono tutto l’organismo e gli organi nel loro insieme, e tra gli organi non va mai dimenticato l’encefalo sede delle nostre funzioni cognitive e regolatore del nostro umore.
Evitare l’invecchiamento non è ovviamente fattibile mentre è possibile rallentare il declino correlato all’età e soprattutto modularne i passaggi in modo che avvengano in modo meno traumatico e critico.
Tutto ciò inoltre riduce la probabilità che con l’età compaiano stati psichici debilitanti e malattie croniche gravi che ovviamente influenzano le emozioni e la vita di chi ne soffre.
La Medicina Omotossicologica, integrata ad altre strategie, può fornire ottimi rimedi per affrontare i passaggi della nostra esistenza in modo più fluido e delicato.
Quella da burnout lavorativo è una sindrome sempre più diffusa che può portare alla depressione cronica.
All’interno della categoria dei Disturbi dell’Umore vengono distinte due forme caratterizzate da sintomatologia clinica differente.
La Depressione Maggiore e il Disturbo Bipolare nel quale si alternano episodi depressivi, periodi di normotimia, cioè di umore stabile, ed episodi di euforia definiti anche Episodi Maniacali.
La Pseudodemenza è una forma particolare di Depressione caratterizzata da importanti deficit cognitivi dovuti ad un sottostante disturbo dell’umore. In queste forme depressive prevalgono i disturbi della memoria, dell’attenzione e della concentrazione,
La Depressione Reattiva rappresenta una risposta eccessiva e prolungata ad un evento traumatico come un lutto o un’ingiustizia come un licenziamento.