Depressione e Intestino

Depressione e Intestino

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Depressione e Intestino

Intestino e depressione

 

Oramai da diversi anni gli studi epidemiologici confermano che la Depressione è in notevole aumento.

L’OMS ha valutato che Depressione e Disturbi d’Ansia saranno le malattie di maggiore impatto sociale ed economico nei futuri anni.

La Depressione Maggiore è oramai una delle principali cause di malattia e di impossibilità a svolgere una attività lavorativa regolare, rappresentando per questo un onere sociale molto importante.

Diventa quindi indispensabile capirne sempre meglio le cause multifattoriali e studiare nuove forme di prevenzione e supporto alla cura farmacologica.

Innumerevoli studi stanno cercando di valutare, in modo sempre più approfondito e scientificamente provato, quali possano essere nuovi obiettivi per la prevenzione e per la cura di questa malattia.

Tra i tanti trovano ampio consenso quelli riguardanti le connessioni tra lo stato di salute dell’intestino e i Disturbi dell’Umore.

 

Microbioma

Con il termine di microbioma s’intende l’insieme dei microrganismi che popolano l’apparato digerente, più comunemente noto come flora batterica.

Questi batteri vivono in simbiosi con noi senza danneggiarci, svolgendo anzi numerose funzioni utili al nostro benessere.

Il nostro intestino è un organo molto sviluppato, al suo interno è presente un numero eccezionale di microorganismi, stimati intorno ai 100 trilioni, si tratta di un enorme organo virtuale composto da queste cellule che svolgono ruoli differenti ed essenziali per la nostra salute.

Sono ad esempio determinanti per lo sviluppo e il funzionamento del sistema immunitario, per regolare la motilità dell’intestino e proteggere la funzione di barriera della mucosa.

I microorganismi sono inoltre importanti per la produzione di vitamine, di serotonina e triptofano, sostanze che hanno influenza positiva sull’umore e sul comportamento.

 

Le caratteristiche del microbioma iniziano a determinarsi alla nascita e dipendono inizialmente dal tipo di allattamento (artificiale o materno) e poi dalla dieta, da eventuali terapie assunte, specialmente terapie antibiotiche, dalla genetica ed anche dal luogo dove viviamo, cioè dai microorganismi che introduciamo quotidianamente con gli alimenti.

 

L’equilibrio del microbioma è sicuramente connesso a molte importanti malattie fisiche ma una vasta letteratura di studi suggerisce un’associazione anche con la Depressione.

Questo è un campo di studio ancora emergente, dovrà svilupparsi con dati più certi negli anni futuri ma le evidenze vanno già da ora prese in seria considerazione ed applicate per potenziare la risposta ai farmaci e la naturale propensione del nostro organismo ad auto-guarire, soprattutto nelle depressioni con sintomi di lieve e media entità.

 

Tutto ciò non rappresenta la panacea contro la Depressione, è certo però che una maggiore attenzione alla nostra alimentazione, e in generale a tutto il nostro stile di vita, dovrebbe essere associata e consigliata quando un paziente si presenta con uno stato depressivo, il quale si manifesta con sintomi che interessano l’intero sistema mente-corpo, la Depressione va cioè considerata una malattia sistemica.

Connessioni dirette e inequivocabili tra Depressione e stile di vita sono peraltro già state comprovate nei pazienti affetti da obesità importante e da Sindrome Metabolica, per i quali il rischio di sviluppare Depressione è maggiore.

 

Un regime alimentare equilibrato e sano rallenta inoltre l’invecchiamento cerebrale che genera i deficit cognitivi, come la riduzione della memoria.

 

I microorganismi intestinali sono anche importanti per mantenere sana e integra la mucosa dell’organo.

Quando l’intestino aumenta la sua permeabilità (Leaky Gut Syndrome) si può avere facilitare l’insorgenza di una condizione nota come infiammazione sistemica di basso grado.

Oggi si sa che la malattia depressiva ha una patogenesi anche di tipo infiammatorio, come peraltro altre patologie fisiche come l’infarto o il diabete.

 

Sembra sempre più chiaro che le modificazioni dello stile alimentare del dopoguerra, soprattutto i cibi industriali, raffinati ed inquinati da tossici ambientali, additivi e conservanti, siano responsabili di una “epidemia di disbiosi”, a sua volta connessa con l’aumento di malattie infiammatorie come le patologie cardiovascolari, l’Artrite Reumatoide e la Depressione.

 

Da tutto ciò deriva che avere cura del proprio stile di vita e della qualità dei cibi di cui ci nutriamo può avere un significato come supporto ad un più globale intervento sia preventivo che di cura per la Depressione.

 

La dott.ssa Cristina SelviPsichiatra a MilanoPsicoterapeuta e Omotossicologa, si occupa di Psichiatria, Psicoterapia e Medicina Omotossicologica per la terapia dell’ansia. Ha fondato lo Studio Psichiatria Integrata al fine di promuovere un approccio integrato  fra varie discipline e metodi, che fornisca alla persona una risposta il più adeguata, più personalizzata e più corretta possibile in un momento di difficoltà della propria vita.

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